Amplero
LA VALLE DI AMPLERO CON DISCESA DA BRIVIDI
difficoltàItinerarionazioneregioneprovinciatipologia
MedioLa valle di AmpleroItaliaAbruzzoL'AquilaCross country
PartenzaAltitudineArrivoAltitudinekmtempodislivelloquota max
Lecce dei Marsi730Lecce dei Marsi73036,53 ore7001190

Percorso formidabile che sale da Lecce dei Marsi, ai margini del fucino. Sterrati, un pò di asfalto, boschi, su e giù impegnativi verso Forcella Trivella. Al ritorno una picchiata sassosa da veri esperti.
Questo bel giro in mountain bike consente di passare dalla Conca del Fucino alla Vallelonga attraverso la Forca Trivella e di compiere la traversata inversa costeggiando i pianori di Amplero e Tristeri, percorrendo strade asfaltate e sterrate in un paesaggio naturale di grande bellezza, nonché di interesse storico-archeologico (le necropoli del Piano di Amplero).
Partendo dal paese di Lecce dei Marsi (730 metri) e dirigendosi verso il borgo di Vallemora, imbocchiamola strada asfaltata Panoramica "P.Togliatti" che comincia subito a salire con rispettabile pendenza. Si tralasciano due deviazioni su sterrato verso destra (la prima in corrispondenza di una croce) e si percorre questa strada per circa 4 chilometri, fino a quando la pendenza si fa più dolce. Si gira a destra su una stradina sterrata facilmente riconoscibile per il fatto che un grosso albero divide il bivio in due: ci sono 2 stradine sia a destra che a sinistra dell'albero, che subito dopo si ricongiungono. Oltre a ciò spesso ci sono indicazioni di campeggi estivi ad evidenziare meglio questo punto. La sterrata prosegue con dei tratti di difficile salita per circa 2 chilometri (tralasciare due deviazioni, prima a destra e poi a sinistra) fino a raggiungere una bella radura ai margini del bosco (Piano di Lice, 1 .193 metri) dove c'è una fontana ricca d'acqua. Tenendo quest'ultima alla propria sinistra, inizia un bellissimo saliscendi nel bosco con alcune rampe in salita dure ma brevi. Ci troviamo in questo punto alti sul lato est della valle di Forca Trivella; il fondovalle non è però visibile a causa del foltissimo bosco. Continuando a pedalare immersi nel verde sopra un eccezionale tappeto di vegetazione, arriviamo infine al valico di Forca Trivella (1.136 metri): qui, voltandosi indietro, è possibile scorgere in lontananza la Piana del Fucino ed il paese di Gioia dei Marsi. Da questo punto iniziamo a scendere sulla sterrata sempre più impegnativa fino a raggiungere il paese di Villavallelonga (950 metri). L'ultimo tratto di discesa è percorribile in bici solo da parte di bikers esperti (a piedi non c'è alcun problema!). Imbocchiamo la strada asfaltata provinciale in direzione di Collelongo e giriamo a destra in corrispondenza del bivio per il cimitero, anche se ci dirigiamo verso una vicina casa con recinto per cavalli (890 metri). Qui inizia la sterrata che in salita e dopo un tornante verso sinistra ci porta in vista del Piano di Amplero. Incontriamo un bivio e qui evitiamo di scendere a destra verso il Piano (comunque bello ed interessante dal punto di vista archeologico) e proseguiamo a sinistra in leggera salita, mantenendo la vista su Amplero sotto di noi. Dopo 4 chilometri raggiungiamo il rifugio Aranello (sulla sinistra, 1.000 metri) e da qui attraversando il bosco si raggiunge un secondo pianoro chiamato Tristeri sulla carta topografica (950 metri). Qui le strade si biforcano: la direzione da prendere è la destra, ma gli ultimi metri di dura salita costringeranno più di uno a scendere dalla bici. Ancora l'attraversamento di un boschetto e si raggiunge un terzo pianoro (senza nome sulla carta, 930 metri). Da qui comincia la discesa finale, spesso in mezzo al bosco: l'ultimo tratto, quando ormai la piana del Fucino è bene in vista, è molto difficile e pericoloso, in quanto il fondo è sassoso, la strada è ripida e stretta e sulla destra c'è il burrone (i meno esperti lo percorrano a piedi). Al termine di questo tratto si arriva subito sulla strada asfaltata provinciale Circonfucense, che prendiamo in direzione di Ortucchio (660 metri). In 4 chilometri pianeggianti si torna a Lecce dei Marsi.

Emidio Di Cicco