Il Sirente
GIRO DEL MASSICCIO DEL SIRENTE
difficoltàItinerarionazioneregioneprovinciainteresse
ImpegnativoIl massiccio del SirenteItaliaAbruzzoL'AquilaPaesaggistico
PartenzaAltitudineArrivoAltitudinekmtempodislivelloquota max
Collarmele850Collarmele85084intera giornata13001600

Il massiccio del Monte Sirente (m 2347 slm) è tra i più imponenti dell'intero Appennino, con una linea di cresta lunga circa 10 km, e si estende da Rocca di Mezzo a Collarmele. Il periplo su strada è uno dei giri classici dei cicloamatori marsicani, ma pochi conoscono il corrispondente giro completo in MTB, che è uno degli itinerari più lunghi e più belli del Centro Italia. Basti dire che comprende un tratto di più di 20 km di sottobosco! E quando si esce dalla faggeta non si può fare a meno di emozionarsi ammirando il panorama della "dolomitica" parete nord del Sirente, con i suoi impervi valloni (impegnativi itinerari di sci-alpinismo).
L'itinerario prende il via da Collarmele (m 850): alla fine del paese, subito dopo il Cimitero imbocchiamo a sinistra una sterrata in discesa che subito dopo risale fra campi coltivati. Si prosegue sempre dritti, oltrepassando un quadrivio con una Croce (m 900, km 2.7), poi un breve tratto di discesa e quindi una rampa di soli 200 m, ma molto "cattiva". Si raggiunge quindi la strada asfaltata di collegamento fra Cerchio e Aielli, e dirigendosi a destra, si arriva poco dopo a quest'ultimo paese (m 1000, km 5). Dalla piazza principale ci si dirige verso la Torre di avvistamento, quindi verso sinistra fino a scendere a fondovalle. In prossimità di un quadrivio con una fontana (m 950, km 6), si svolta a destra per iniziare la lunga e progressiva salita verso Ovindoli. La sterrata sale a larghi tornanti sul fianco del Monte Secina, a breve distanza dalle spettacolari Gole di Celano. L'ultimo tratto è il più impegnativo e conduce allo spettacolare passaggio fra le rocce di Vado Castello (m 1515, km 15): la salita è lunga quindi quasi 9 km, con una pendenza media del 6.5%.
Oltrepassato il valico, la sterrata prosegue sui vasti e bellissimi Prati di S. Maria, dirigendosi progressivamente verso sinistra in leggera salita, fino ad incontrare una sterrata proveniente da Ovindoli (m 1575, km 17). Si prende a sinistra in veloce discesa verso la Valle d'Arano e si passa dietro l'imbocco delle Gole di Celano. Raggiunta la sterrata di fondovalle si svolta a destra (altrimenti si percorre il periplo della valle, d'inverno pista di fondo) fino ad arrivare alla strada asfaltata SS5 bis, nei pressi delle ultime case di Ovindoli (m 1320, km 23). Si prende a destra verso L'Aquila fino a raggiungere in pianura il borgo di Rovere (m 1335, km 28). Dalla piazza di Rovere si imbocca a destra una stradina asfaltata in direzione del Cimitero (seguire le indicazioni per Anatella) fino ad arrivare nei pressi di un ponticello dove si svolta a destra per una sterrata che scende alla piana del Campo di Rovere. Si percorre quest'ultimo fino a risalire con 2 tornanti ed entrare nella magnifica selva dell'Anatella. Percorrendo questo splendido sentiero di sottobosco in salita non durissima si arriva all'Area faunistica Anatella, non distante dall'omonima Fonte (m 1370, km 33). Il recinto può essere costeggiato da entrambi i lati: se lo lasciamo alla nostra sinistra, dopo aver percorso un breve tratto in ripida discesa su traccia incerta (sempre però col recinto a 3 metri!), si incontra la sterrata e si svolta a destra. In discesa, sempre immersi in un fantastico bosco si raggiungono rapidamente i Prati del Sirente (m 1135, km 38), dove si incontra la strada asfaltata provinciale Rocca di Mezzo - Secinaro. Questo è il punto migliore per contemplare la bellissima parete Nord del Sirente, che a differenza del versante Sud (quello che si affaccia sul Fucino) appare molto aspro, simile alle vette delle Dolomiti.
Si svolta a destra sull'asfalto, ma dopo solo 300 metri si lascia il bitume per dirigerci ancora a destra nel bosco (località Schiappare e Fritto). Dopo 3 km di salita (m 1250) si incontra un bivio dove proseguiamo verso destra; superiamo una breve ma difficile rampa (sempre all'ombra!) ed usciamo all'aperto sul Piano di Canale, che percorriamo tutto fino alla Fontana omonima, che rimane qualche metro più in basso della sterrata, in corrispondenza di un'area pic-nic (m 1360, km 44). Da qui si ricomincia a scendere, prevalentemente allo scoperto con panorama sull'ampia Valle Subequana. Ci sono ben 7 km di veloce discesa fino a raggiungere una strada asfaltata in disuso (m 1025, km 51). Si prende a destra in salita prima asfaltata e poi sterrata fino al valico (m 1190, km 54) che si affaccia sul Piano di Baullo, isolato luogo frequentato da S. Francesco d'Assisi (miracolo dell'acqua). Si percorre la sterrata che costeggia il piano e che poi comincia a scendere velocemente. Si oltrepassa la Fonte di Cituro e si percorrono gli ultimi km su asfalto fino ad imboccare la SS5 in discesa già in vista di Collarmele (m 850, km 62).
Per chi non fosse ancora "sazio" dopo questa full immersion nella natura, descriviamo 2 varianti della parte finale del giro, che consentono di prolungare un pò il piacere (e la fatica!) di questa giornata.
VARIANTE N. 1
Alla fine della lunga discesa dalla fontana di Canale, giunti sulla strada asfaltata, giriamo a sinistra in discesa invece che a destra e subito dopo deviamo verso destra su una sterrata che scende a fondovalle e poi risale con due rampe brevi ma secche (specialmente la seconda). Si passa al lato di un casale adibito ad ovile (sulla nostra destra in alto) e si continua in veloce saliscendi sulla Valle Lanci per un totale di circa 4 km fino ad incontrare l'asfalto della SS5 in corrispondenza di un tornante (m 956). Imbocchiamo la statale verso destra in salita: ci sono 3 km di salita fino al valico di Forca Caruso (m 1100), con la vecchia cantoniera diroccata proprio sul passo. Si continua su asfalto per ancora un km, per poi girare a sinistra in corrispondenza di una curva. Si scende sul piano sottostante (San Rufino, 1050 m), si passa accanto ad un grosso ovile e si continua su bel fondo erboso in discesa fino ad una fresca fontana. Siamo nel Vallone di Forca e lo discendiamo tutto (alcuni tratti ripidi e sassosi) fino a passare sotto il bel ponte ferroviario di Pescina (Ponte della Valle, 800 m). Prima di passare sotto il viadotto autostradale, si svolta a destra in leggera salita e, passando sotto un ponticello si raggiunge la strada asfaltata pochi metri prima della Stazione FS di Pescina. Ci dirigiamo verso il piazzale di quest'ultima (m 854) e qui giunti giriamo a sinistra costeggiando il recinto della stazione. Proseguiamo in pianura fra la ferrovia e l'autostrada, attraversiamo il passaggio a Livello, svoltiamo subito a sinistra e dopo gli ultimi 4 km di pianura arriviamo a Collarmele. In totale con questa variante il giro diventa di 70 km; il dislivello passa a 1400 m circa.
VARIANTE N. 2
Un km dopo avere lasciato il piano di Baullo incontriamo una sterrata che origina a sinistra della strada principale: la imbocchiamo e cominciamo a salire per circa 500 metri verso la Centrale Eolica di Collarmele: percorrendo veloci saliscendi raggiungiamo l'ultimo pilone eolico sulla sinistra (m 1130) e proseguiamo in discesa su una stradina forestale: evitiamo la prima stradina a sinistra e svoltiamo alla successiva sempre a sinistra: arrivati al fondovalle giriamo a destra e dopo un breve rettilineo si incontra di nuovo la SS5 al Piano di San Nicola (m 1059). Svoltiamo a destra e percorriamo la statale in discesa per circa 3 km, per entrare sulla sterrata di sinistra in prossimità di una cava in disuso (m 1000). La stradina discende adesso il ripido e sconnesso Vallone Magliano, alla fine del quale si raggiunge la sterrata parallela alla Ferrovia e all'autostrada proveniente da Pescina (variante 1). Si gira a destra ed in breve si arriva a Collarmele. In totale circa 65 km e 1350 m di dislivello.